Intervista: Danone

Danone è presente in Italia con le divisioni Prodotti Lattieri Freschi (Danone S.p.A.), Nutrizione Infantile (Mellin S.p.A.) e Nutrizione Medica (Nutricia S.p.A.). Danone S.p.A. è operativa in Italia dal 1966 con 241 dipendenti e un fatturato, nel 2014, di 220 milioni di euro.

La giurisprudenza sta dando sempre più rilievo alla tutela della forma e dell'immagine esteriore dei prodotti e delle loro confezioni, cioè a dire il c.d. trade dress, dalle imitazioni compiute da concorrenti. Quale valore da Danone alla tutela del c.d. trade dress? Quali sono le sfide che Danone deve affrontare per la tutela della forma dei propri innumerevoli packaging?  
Il trade dress riveste un ruolo assolutamente fondamentale per la società e la sua importanza è fortemente sentita da tutto il personale, che si preoccupa di allertare tempestivamente l'ufficio legale ogniqualvolta ritiene che i diritti IP della società possano essere stati violati;
La sfida maggiore consiste nel porre in essere azioni tempestive ed efficaci per la tutela del trade dress/diritti IP della società attraverso coordinamento armonico e sinergico con team IP a livello centrale (che ha il ruolo di gestire, a livello globale, la tutela dei diritti IP).

Passando a questioni di natura regolatoria e, più in particolare, ai latticini, alla luce della nuovo obbligo di indicare il paese di origine del latte utilizzato come materia prima – normativa alquanto discussa – quali sono i passi che Danone sta intraprendendo nell'etichettatura?
"La società è in attesa che il decreto sia pubblicato in GU e che venga chiarito definitivamente l'ambito di applicazione della normativa (i.e. se l'obbligo si estende anche ai prodotti fabbricati in altro Stato Membro ma destinati alla commercializzazione in Italia)".

E nella comunicazione promozionale?
non appena sarà certo l'ambito di applicabilità dell'obbligo, la società prenderà tutti i provvedimenti del caso a livello di comunicazione promozionale e, in particolare, modificherà le etichette dei proprio prodotti, ove necessario, nelle tempistiche stabilite dal decreto.

Questo articolo è un estratto della newsletter FlashFood 1.0 - Dicembre 2016

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